Visitando la Capitale

Continua da Alto Egitto - Waset - Una nuova vita

Girammo un paio di angoli per trovarci sulla strada principale, diretti verso quello che doveva essere il centro della Capitale.
Ci saremmo accorti di averlo raggiunto, perché era la zona con i grandi tepli dedicati agli déi principali.
C'era un gran fermento, nonostante l'ora.
"Faremo grandi affari qui!" convenni guardando i commercianti di qua e di là, nonché i compratori.

Edited by soppesando - 10/1/2012, 01:50

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Guardavo con mille occhi quel che ci circondava.
Temevo che quella grande città ci avrebbe creato grossi problemi e il sogno che avevo fatto poteva essere un presagio.
"Uhm, sì, forse!" mugugnai a denti stretti.

Girovagammo per un po', giusto per cominciare ad orientarci e, guardando lungo la strada principale, mi accorsi che la bellezza del luogo diventava sembre più lucente.
"Credo che laggiù, da qualche parte dovrebbe esserci il palazzo reale... Andiamo a dare un'occhiata?"

"Come vuoi, ma non farti venire strane idee, d'accordo, Ank... Noi non possiamo fare furti di grande entità", specificai, mentre camminavamo lungo la strada principale lastricata da grosse pietre calcaree, così lisce da sembrare lucide e riflettere il sole.

"Non essere sciocco, Khayan, voglio solo vedere come sono organizzati qui..." risposi, allungando il passo verso la zona, decisamente meglio tenuta, della Capitale.

"Sì, sì, certo", dissi, senza troppa convinzione e seguendola con meno eccitazione di lei.
La strada svoltava a destra e quando girammo ci trovammo di fronte un bel palazzo dalle mura bianche e variopinte incisioni.
Lungo le scanalature vi erano alti stendardi e davanti al portale principale questtro guradie armate.

Devo ammettere che le quattro maestose guardie all'ingresso mi fecero tremare un po'.
Sottovoce e a distanza adeguata domandai al mio amico di sempre: "Credi che se faccio la carina mi farano entrare?"
Ridacchiai, poi mi voltai verso di lui, lo aferrai per un braccio e lo tirai via, tornando sui nostri passi.
"Dobbiamo rivedere i nostri averi e capire quanto ci costerà restare qui e quanto dovremo lavorare per poterci mantenere una facciata onesta", conclusi, mentre osservavo alcuni bottegai levare le stuoie con i loro beni.

La guardai torvo.
Poi notai che scherzava e le sorrisi, seguendola lungo la via dalla quale eravamo appena arrivati.
"Sì, d'accordo... ma non dovremmo essere messi molto male... E comunque aspetterei a compiere gesta di cui potremmo pentirci..." tenni a precisare, conoscendo la sua abilità nel mettersi nei guai.

Allungai il passo per tornare presto al nostro alloggio e controllare i nostri beni.


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Scossi la testa e la seguii tra la folla, come sempre, come un cagnolino fedele.



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