Sala del Trono

Continua da Regno di Kush - Palazzo del Capo di Kush - Un nuovo giorno ha inizio

Entrai nella sala e mi accomodai al mio trono, attendendo che ad uno ad uno entrassero i miei generali.

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Quando entrai nella sala del trono, il mio amato compagno stava prendendo posto.
Mi avvicinai a lui, sedendo sul trono a me adibito e gli sorrisi.

Ricambiai il sorriso della mia amata Amanitere e feci segno di introdurre il primo generale.

Appoggiai la mia mano sulla sua, mentre cominciavano ad entrare i generali e tutti coloro che chiedevano udienza quel giorno.

Arrivai trafelata in Sala del Trono.
Quella mattina non ero neanche andata dalla mia signora per aiutarla nella preparazione.
Incrociando il suo sguardo, feci un inchino di scuse e mi posizionai al mio posto, dietro di lei, tenendo il capo chino in segno di rimorso.

Mentre stavo già accogliendo i sudditi, vidi arrivare l'ancella della mia compagna.
Chissà dov'era finita o cosa avesse combinato.
Senza darlo a vedere sorrisi dentro di me al pensiero che si fosse lasciata andare con qualcuno dimenticandosi i propri doveri.

Guardai Karitere, che essendo un po' in difetto, non osama rivolgermi lo sguardo.
Le feci segno di avvicinarsi e mentre il mio compagno ascoltava un suddito venuto a chiedere aiuto, io le sussurrai all'orecchio: "Cosa ti è successo?... Dov'eri finita?"

Mi avvicinai alla mia sovrana e, quando mi porse la domanda, arrossii.
"Chiedo scusa, mia signora.... Questa notte non ho dormito nel mio alloggio. Mi spiace non avervi servita come avrei dovuto", risposi, sinceramente dispiaciuta.

Entrai lentamente nella Sala del Trono.
Dietro di me i miei portatori recavano doni per il nostro grande Capo.
Provenendo da una regione a sud di Meroe, avevo bisogno di sostegno da parte della nostra milizia, ma allo stesso tempo ero lì per offrire i miei servigi e quelli del mio popolo a Aweserre.
Arrivai a qualche metro da lui e feci segno ai miei portatori di superarmi per mostrare i doni, intanto mi prostrai umilmente ai piedi del sovrano.

Uno dopo l'altro i miei sudditi entravano per riferirmi novità o chiedere ausilio.
Entrò un visir del sud e un mio sottoposto mi informò che si trattava di un mio alleato del sud di Meroe.
I suoi portatori mi mostrarono le merci che recavano in dono: oro, stoffe, resine profumate e animali esotici vivi.
Feci un gesto di ringraziamento e approvazione e diedi l'ordine di parlare.

Sollevai il capo per guardare il mio sovrano, mentre i portatori depositavano in un angolo i doni che Aweserre aveva accettato.
"Mio signore e sovrano, il mio villaggio chiede protezione armata per salvaguardare i confini e offre i sostegno in viveri e manufatti per il vostro esercito", dichiarai, nella speranza che mi accordasse la richiesta.

Ascoltai la sua richiesta ed offerta.
Lo fissai intensamente e poi feci segno affermativo con il capo.
"La tua richiesta è accettata, principe... I tuoi doni sono più che soddisfacenti... Sarei onorato della tua presenza al mio banchetto serale", conclusi, assumendo una posizione più comoda, ma comunque confacente alla mia persona.

"Grazie, mio signore, sarò onorato di sedere con lei al banchetto", risposi, chinandomi doverosamente e inditreggiando a retromarcia, per dare spazio agli altri delatori.

Lo accomiatai con un cenno del capo e feci segno al successivo suddito, di farsi avanti.