In viaggio verso la Capitale

Gli sorrisi, mi accomodai accanto a lui e allungai la mano perchè mi passasse qualcosa da mangiare.

Le passai del pane e della frutta.
"Appena saremo a Waset, dovremo trovarci un alloggio... Non credo sia prudente piantare le tende lungo il Nilo... Sei d'accordo?"

"Sì, concordo con te... A meno che sulle rive non ci sia una carovanna, conviene un posto più solido, dove lasciare i nostri averi", dissi, mangiando dei fichi.
"Sai, c'è gente che ruba in circolazione", conclusi ridendo.

Risi con lei.
Poggiai la testa alla palma e chiusi gli occhi per qualche secondo.
Terminai il mio pasto e bevvi abbondantemente.
"Ti spiace se riposo solo un secondo?... Non me la setto di rimettermi in marcia a stomaco pieno", confessai, sentendomi stranamente pesante.

"No, certo!" dissi, alzandomi e dirigendomi verso il fiume, dove mi bagnai i piedi.
Mi voltai e vidi che Khayan aveva gli occhi chiusi e si era lasciato andare.
Volevo arrivare a Waset prima che il sole fosse perpendicolare, perché il caldo, allora, sarebbe stato eccessivo e il cammino più pesante.
Mi sdraiai, lasciando i piedi in ammollo e guardai il cielo azzurro.
Non c'era una sola nube lassù.
Chissà quali nuove strade il destino avrebbe lasciato che io percorressi.

Mi ero appisolato.
Non so quanto fossi rimasto così, ma alzandomi, notai che anche Ank era stava dormendo.
Mi avvicinai piano a lei, le misi una mano sulla spalla e sussurrai: "Andiamo, Ank, è ora di riprendere il cammino."

Mi ero addormentata.
"Sì, certo... Andiamo!" dissi, alzandomi lentamente e sbadigliando.
Ripresi il mio posto alla testa del carro e presi a tirare.

Mi riposizionai dietro il carro e presi a spingere. Riprendemmo, così, la marcia verso la Capitale.
Il sole saliva sempre più e il caldo cominciava a farsi sentire inesorabile.
Viaggiare lungo il Nilo fu un'ottima decisione, così che la frescura dell'acqua attutisse la calura.
Inoltre i palmeti, ci concedevano ombra a sufficienza.
Finalmente, in lontananza, voci concitate e stendardi guizzanti al flebile vento del nord, mi fecero tirare un sospiro di soglievo.
"Ci siamo!"


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Finalmente, dopo un po' la Capitale apparve all'orizzonte.
"E' bellissima!" Esclamai, fermandomi ad ammirarla nella luce del mezzodì.


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