La Sala del Trono

Entrarono due delle mie guardie reali e alzai un sopracciglio.
Come mai due guardie richiedevano udienza.
Feci segno loro di parlare.
E il mio araldo mi fece da portavoce, poichè avendo i due lo sguardo rivolto a terra, non potevano vedere il mio gesto.

Sollevai il capo quando mi fu detto di poter parlare.
Diedi una fugace occhiata a Shu e poi presi la parola.
"Oh figlio di Ra, Splendore delle Due Terre, Faraone dell'Alto e Basso Egitto, io e il mio amico siamo qua per chiedere il permesso di recarci ad Haware e scoprire i disegni ed i segreti del carro da guerra Hyksos", riferii tutto d'un fiato senza distogliere lo sguardao dal faraone, ma senza posarlo nei suoi occhi.

Notai lo sguardo sfuggente di Sobek, ma non mi ci soffermai, il faraone ci guardava.
Lasciai che fosse lui a parlare per entrambi e sperai che il faraone ci consentisse di passare in azione.

Guardai favorevolmente colpito i due soldati.
"Se ho ben compreso, vorreste penetrare in territorio nemico e rubare i piani dei carri da guerra... E' un'impresa pericolosa. Siete certi di voler affrontare una così difficile e mortale prova?"

"Sia come desiderate... Sia dato loro tutto il necessario e l'appoggio giusto perché compiano l'impresa... Così sia scritto e così sia fatto", conclusi, rivolto verso lo scriba.

Perfetto! avevamo il nostro incarico.
Non vedevo lora di partire per quella strepitosa avventura.
Ringraziai il faraone e mi inchinai nuovamente, aspettando che ci lasciasse andare.

"Grazie, mio signore e che Ra lo splendente vi protegga!" risposi, prostrandomi nuovamente.

Congedai le due guardie con un gesto e diedi l'ordine di far entrare il successivo suddito.

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Incrociai sulla grande soglia due guardie e mi accomodai di fronte al faraone.
Mi inchinai con devozione e attesi che mi concedesse la parola.

Davanti a me s'inchinò il Grande Sacerdote di Amon.
Mi era sembrato strano che ancora non fosse venuto a rendermi omaggio.
Gli feci cenno di parlare e attesi.

Uscimmo, percorrendo parte del tragitto in retromarcia, incrociammo il Gran Sacerdote di Ra e lasciammo la sala.


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